
26 Mar Sanità Puglia. Il 31 marzo scadono i contratti a tempo determinato
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in Comunicati Stampa

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
I dirigenti medici, sanitari, tecnici ed amministrativi della sanità pugliese chiedono chiarezza oltre che stabilizzazione. Non ritengono giusta la proposta di legge regionale, orientata a ‘rifare i concorsi’, già sostenuti e vinti in passato.
Si parla tanto di diritti dei lavoratori in questi giorni. Pur discutendo di ‘ritocchi’ all’art.18, si sta facendo tutto il possibile per tutelare chi un lavoro ce l’ha e chi lo cerca.
La Regione Puglia, in controtendenza a tutto ciò, nell’ambito di un Piano di Riordino Sanitario ingarbugliato e difficile, ha licenziato medici vincitori di concorso, li ha riassunti a tempo determinato ed oggi ventila l’ipotesi di indire nuovi concorsi.
In tutta questa vicenda non c’è riordino, non c’è chiarezza e tantomeno stabilizzazione…

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
I dirigenti medici, sanitari, tecnici ed amministrativi della sanità pugliese chiedono chiarezza oltre che stabilizzazione. Non ritengono giusta la proposta di legge regionale, orientata a ‘rifare i concorsi’, già sostenuti e vinti in passato.
Si parla tanto di diritti dei lavoratori in questi giorni. Pur discutendo di ‘ritocchi’ all’art.18, si sta facendo tutto il possibile per tutelare chi un lavoro ce l’ha e chi lo cerca.
La Regione Puglia, in controtendenza a tutto ciò, nell’ambito di un Piano di Riordino Sanitario ingarbugliato e difficile, ha licenziato medici vincitori di concorso, li ha riassunti a tempo determinato ed oggi ventila l’ipotesi di indire nuovi concorsi.
In tutta questa vicenda non c’è riordino, non c’è chiarezza e tantomeno stabilizzazione.
Non posso che condividere l’amarezza che pervade i medici pugliesi, finiti in questo ciclone. Professionisti seri e preparati che per anni hanno lavorato con scarsità di mezzi e sopportando turni pesanti, pur di assicurare servizi alla collettività, oggi si vedono ignorati, abbandonati ad un destino incerto.
La Regione Puglia ha il dovere di intervenire, chiedendo a tutte le Asl pugliesi una soluzione comune. Non sono ammissibili discriminazioni.
Forse nella risoluzione del problema bisognerebbe comprendere che in gioco non è solo il posto di lavoro di 280 medici. E’ in ballo è il futuro della sanità pugliese. Pensiamo per esempio all’importanza dei medici del 118…ogni medico rappresenta la possibilità oggettiva di salvare una vita umana.
Il 31 marzo scadono i contratti a tempo determinato. Non sarà un pesce d’aprile a risolvere la questione.