29 Giu LA NUOVA CITTA’ – Sub-umani
Posted at 00:00h
in Rassegna stampa
Sub-umani
Ha sbottato. E ha finito per dirlo chiaro e tondo. Fuori dai denti. Ma che orrore!
Pensavamo che la parola “sub-umani”, riferita da un simile ai propri simili, appartenesse al gergo livoroso e ormai desueto di chi ha prodotto la persecuzione o le discriminazione razziale: di chi ha voluto allestire i forni di Auschvitz, per intenderci; o gli ambienti separati tra bianchi e neri a Pretoria, per capirci.
Invece no! “Sub-umani” è la parola che ritroviamo pari-pari nel farneticante comunicato stampa con cui Vincenzo di Tria, ex sindaco di Terlizzi, stigmatizza l’augurio rivolto dall’on. Gero Grassi a Ninni Gemmato neosindaco, che servirà la comunità terlizzese nei prossimi cinque anni. Un gesto di correttezza istituzionale fra chi compone il Parlamento e chi è preposto all’Ente locale, manda in bestia I’ex sindaco, al punto da fargli scrivere che quanti hanno contribuito a dimissionarlo, oltre che essere trasformisti, appartengono ad “aggregati sub-umani”. Ebrei, cioè. Meno che uomini.
Avevamo avuto sentore che di Tria fosse socialmente pericoloso (nel senso di aver diviso, frantumato e quasi polveri»ato la comunità con la sua spocchia dicotomica) e che non incarnesse per nulla l’ideale democratico (nonostante le denominazione del partito in cui “milita”, anche lì epurando…). Ora, bontà sua, abbiamo la prova provata che quanti stanno con lui sono “umani” (un gruppo limitato di eletti) mentre gli altri (quelli che lo criticano, delegittimano, sfiduciano) sono irreversibilmente “sub-umani”: appartengono, cioè, a un’altra razza, meno pura di quella sua propria e dei suoi fedeli sostenitori. Inaudito!
Di Tria segna, così, il punto più basso della vita democratica terlizzese dall’avvento della Re- pubblica a oggi. Un triste primato di cui dovrebbe semplicemente vergognarsi e scusarsi.
Renato Brucoli