
30 Set Intervento alla Camera dei Deputati di Gero Grassi sul ‘Finanziamento ai Partiti’
Posted at 01:00h
in Comunicati Stampa

Atti Parlamentari Camera dei Deputati
XII Legislatura – Discussioni – seduta del 26 settembre 2013 – n. 85
GERO GRASSI. Signor Presidente, voglio invitare tutti i colleghi ad un approccio, su questo argomento, meno demagogico, meno populista e più rispettoso delle diversità che ci sono in quest’Aula. Infatti, una delle tante cose che ho imparato nei partiti è il tentativo di comprendere le ragioni altrui, l’idea di guardare agli altri, a quelli che la pensano diversamente, non come nemici, ma avversari. Per cui, gli inviti a restituire il malloppo o a svuotare le tasche sono inopportuni, ingiusti e ingenerosi riguardo alla storia dei partiti italiani. I partiti italiani non sono stati solo episodi di malcostume che vanno repressi e condannati. I partiti nella storia d’Italia sono stati anche elevati punti didemocrazia, di libertà, di crescita sociale e di promozione umana.
Chi intende travolgerecon un giudizio globale la storia dei partiti italiani commette un gravissimo errore. Io e il Partito Democratico siamo totalmente disponibili a condannare le storture, le abiure e il malcostume che si è realizzato, ma non siamo disponibili a distruggere quella storia che è anche la storia di ognuno di noi…
Chi intende travolgerecon un giudizio globale la storia dei partiti italiani commette un gravissimo errore. Io e il Partito Democratico siamo totalmente disponibili a condannare le storture, le abiure e il malcostume che si è realizzato, ma non siamo disponibili a distruggere quella storia che è anche la storia di ognuno di noi…

Atti Parlamentari Camera dei Deputati
XII Legislatura – Discussioni – seduta del 26 settembre 2013 – n. 85
GERO GRASSI. Signor Presidente, voglio invitare tutti i colleghi ad un approccio, su questo argomento, meno demagogico, meno populista e più rispettoso delle diversità che ci sono in quest’Aula. Infatti, una delle tante cose che ho imparato nei partiti è il tentativo di comprendere le ragioni altrui, l’idea di guardare agli altri, a quelli che la pensano diversamente, non come nemici, ma avversari. Per cui, gli inviti a restituire il malloppo o a svuotare le tasche sono inopportuni, ingiusti e ingenerosi riguardo alla storia dei partiti italiani. I partiti italiani non sono stati solo episodi di malcostume che vanno repressi e condannati. I partiti nella storia d’Italia sono stati anche elevati punti didemocrazia, di libertà, di crescita sociale e di promozione umana.
Chi intende travolgerecon un giudizio globale la storia dei partiti italiani commette un gravissimo errore. Io e il Partito Democratico siamo totalmente disponibili a condannare le storture, le abiure e il malcostume che si è realizzato, ma non siamo disponibili a distruggere quella storia che è anche la storia di ognuno di noi.
Chi intende travolgerecon un giudizio globale la storia dei partiti italiani commette un gravissimo errore. Io e il Partito Democratico siamo totalmente disponibili a condannare le storture, le abiure e il malcostume che si è realizzato, ma non siamo disponibili a distruggere quella storia che è anche la storia di ognuno di noi.
I partiti negli anni ’50 hanno supplito anche alle carenze culturali della nazione nella quale noi viviamo. Nei partiti si faceva anche alfabetizzazione. I partiti sono stati il luogo nel quale i giovani dopo il fascismo hanno imparato le prime forme di democrazia. Oggi ci troviamo di fronte ad un quadro sociale diverso, complesso, articolato. Dobbiamo rendere morigerata la vita dei partiti e dello Stato. Dobbiamo approcciarci a questo con un indice di sobrietà e di rigore morale molto più che ieri.
E allora approviamo questo disegno di legge che non tenta di travolgere globalmente l’esperienza democratica italiana, ma tenta di rispondere ad un bisogno sociale. Qual è il bisogno sociale? Il risparmio, il rigore, la sobrietà economica. Dopodiché ai cittadini non si può soltanto chiedere o dire demagogicamente: volete l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti? Sì, poi bisogna fare un’altra domanda:
questi partiti come si mantengono? Noi siamo perché i partiti abbiano un azionariato molto diffuso. Noi siamo perché i partiti non siano partiti personali. Noi siamo perché i partiti abbiano una contribuzione vasta e non di una persona, nemmeno di un’impresa. Noi siamo preoccupati: la teoria dell’ascolto è anche una cultura che i partiti ci hanno trasmesso. Infatti non bisogna soltanto parlare, qualche volta è il tempo di ascoltare e, se uno ci riesce, anche di capire (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Noi abbiamo la necessità, da un lato, di rendere morigerata l’attività dei partiti ma, dall’altro, abbiamo il bisogno costituzionale di rendere la vita dei partiti democratica.
Guai se noi abolissimo ogni forma democratica di contribuzione per sostituirla con l’elargizione del padrone di turno. Noi abbiamo la necessità di contemperare esigenze diverse, qualche volta anche contrapposte, ma dobbiamo pur sempre ricordare che la Costituzione affida ai partiti e ai movimenti un grande ruolo che non è quello di contabilizzare le entrate o le uscite, ma di consentire ai cittadini italiani, attraverso una via democratica, di poter partecipare e costruire l’indirizzo politico dello Stato italiano.
Da questo punto di vista il Partito Democratico è impegnato a soddisfare entrambe le ragioni. Quindi, prima di concludere, inviterei l’Aula a mettere da parte atteggiamenti demagogici che in questo momento possono anche trovare un’amplissima audience pubblica e a preoccuparsi di costruire attraverso questo disegno di legge il futuro di tutte le generazioni che verranno che dovranno avere accesso libero ai partiti ma libero anche alle istituzioni pubbliche che ognuno di noi frequenta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).