
21 Mar Cozze pelose e problemi seri del Partito Democratico

di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Leggo sui giornali un inutile, dannoso e puerile inseguirsi di nomi e cognomi, tutti possibili candidati alla Presidenza della Regione Puglia.
Voglio svolgere alcune brevi considerazioni.
Anzitutto…mi sembra che l’attuale Presidente Nichy Vendola goda di ottima salute fisica e politica.
Fino a qualche giorno fa tutti davano per scontato che il suo successore fosse Michele Emiliano e molti lo subivano senza avere il coraggio di sottolineare la necessità di una politica fatta …anche da programmi. Oggi…con cozze pelose e vongole sembra essere tutto cambiato.
E’ un atteggiamento che non mi piace. Manca di rispetto alle persone. Sottintende giudizi e condanne preventive.
La politica non si fa così. La politica deve avere un’anima. Sempre. Altrimenti è solo operazione ragionieristica.
Io non discuterò mai nè di cozze, di vongole. Nè mi sostituirò a chi deve valutare queste e altre vicende.
Alla classe politica spettano altre valutazioni. Ne svolgo una per il passato e qualcuna in più per il futuro.
Per il passato ricordo le ultime fasi della Margherita Puglia e rammento da parte di qualcuno il raccattare di persone, notoriamente alternative al centrosinistra, utilizzate per scalare posizioni al vertice del partito.
Per il futuro sono, invece, interessato a discutere come si selezionano i dirigenti del Partito Democratico, come si compongono le liste. Chi controlla le spese folli delle campagne elettorali. C’è qualcuno che ricorda quanti comitati elettorali sono stati aperti nel corso dell’ultima campagna elettorale regionale? C’è qualcuno che ha idea dei pranzi e delle cene fatte da alcuni candidati alla regione? Vogliamo istituire l’anagrafe patrimoniale pubblica di tutti gli amministratori del PD?
Gli imprenditori possono fare politica? Certamente sì. Alla condizione che non abbiano rapporti diretti o indiretti con le Amministrazioni pubbliche. E senza trucchi…cioè senza passare l’impresa alla moglie come avviene oggi.
C’è qualcuno che vuol parlare di quegli imprenditori che vincono le gare negli Enti dove sono stati eletti? Inutile rispondere che hanno ceduto l’azienda….che di fatto è completamente ancora loro. il conflitto d’interessi vale solo per Berlusconi oppure ci appartiene?
C’è qualcuno disponibile anche nel PD a considerare che un partito si fa creando una squadra dove si dialoga e ci si confronta? Vogliamo capire che i giocatori sono tutti uguali e che non ci possono essere conventio ad excludendum? Vogliamo affrontare il tema delle incompatibilità istituzionali e di partito? Proposta mia: incompatibilità totale. Assisto, invece, a ruoli sovrapposti e a esposizione di ruoli personali. Vogliamo discutere di novelli despoti locali che considerano il PD partito chiuso e proprio? Vogliamo parlare di uno statuto stracciato e mai rispettato con l’avallo di responsabili provinciali e regionali del PD?
Questi temi mi appassionano…non le cozze pelose che pure mi piacciono e che attendo da volontari donatori consapevoli di non essere mai contraccambiati, se non nell’amicizia.
Chi ieri osannava Michele Emiliano oltremisura e oggi parla di candidati alla Regione Puglia non facendo cenno minimamente a lui, evidentemente tende soltanto a distrarre l’attenzione dai problemi seri che mai abbiamo affrontato e che molti non vogliono affrontare.
Il leaderismo, la demagogia, il populismo di destra e di sinistra non creano progettualità, speranza, prospettiva.
In alcuni casi governano il presente e non sempre bene.
Il Partito Democratico non cresce facendo gli sgambetti a Vendola nè candidando contro di lui fantasmi.
Il Partito Democratico cresce con un’idea di governo degli enti locali nella quale la sfida con Vendola è quella del cambiamento, dell’etica, del buon governo. La sfida con Vendola è quella in alto, non in basso.
Non sempre questa sfida può essere solo di quantità, in molti casi deve essere di qualità.
Per far questo il PD deve essere come il Colosseo, un’abitazione senza porte e finestre dove vincono le idee, non il danaro o le clientele di qualcuno.
Non ho pregiudizi di sorta e sono disponibile a lavorare con chiunque per raggiungere questo obiettivo che non passa attraverso la guerra alle persone, ma la condanna e la cancellazione di alcuni metodi.