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Rassegna stampa / 08.03.2009

 

LA SESTA PROVINCIA PUGLIESE

Zaccaro candidato Pd alla presidenza della «Bat»


Il segretario regionale del Partito Democratico pugliese Michele Emiliano e il segretario provinciale della Bat (Barletta-Andria-Trani) Ruggiero Mennea, alla presenza dei sindaci di Barletta, Minervino Murge, Trinitapoli, Spinazzola, Margherita di Savoia e dei parlamentari Margherita Mastromauro, Francesco Boccia e Gero Grassi, hanno deciso di proporre Vincenzo Zaccaro quale candidato presidente della Provincia della Bat. È la prima volta che si vota per la Provincia della «Bat».
Rassegna stampa / 08.03.2009

ANCORA UNA FUMATA GRIGIA NEL CENTROSINISTRA ALLE PRESE CON IL NODO-PRESIDENTE della «Bat».


Il Pd propone la candidatura a Zaccaro ma il sindaco di Andria prende tempo


[michele palumbo]

• Il segretario regionale del Partito Democratico, Michele Emiliano, e il segretario provinciale del Pd Bat, Ruggiero Mennea, alla presenza dei sindaci di Barletta, Minervino Murge, Trinitapoli, Spinazzola, Margherita di Savoia, e dei parlamentari Margherita Mastromauro, Francesco Boccia e Gero Grassi, hanno deciso di proporre Vincenzo Zaccaro, sindaco di Andria, a candidato Presidente della nascente provincia di Barletta-Andria-Trani.
Una comunicazione secca e clamorosa, dunque, è venuta dalla sede regionale Puglia del Pd. Quale la reazione di Zaccaro? Alla «Gazzetta» risulta che Vincenzo Zaccaro abbia ringraziato per la fiducia espressa, ma anche che non abbia (ancora?) accettato la candidatura, nel senso che si sia riservato un tempo, breve, per sciogliere eventualmente la riserva.
E’ sin troppo chiaro, infatti, che la candidatura di Zaccaro a presidente della Provincia Bat deve essere verificata dall’interessato in modo preciso. Innanzitutto, va sottolineato, c’è da verificare la compattezza del Pd, e dell’intero centrosinistra, non solo nelle varie città, ma anche in rapporto alle relazioni tra i comuni interessati alla elezione del primo consiglio provinciale della Bat. Non è un mistero per nessuno che candidare il sindaco di Andria per la Bat pone questioni per Barletta (e la stessa cosa, del resto, si verificherrebbe ad Andria in caso di candidatura del sindaco di Barletta). Discorso complesso, dunque, che merita valutazioni attente e precise. Nei prossimi giorni, la risposta
politica / 06.03.2009


Area Organizzazione


Ai Segretari Regionali
Ai Segretari Provinciali
Ai Coordinatori dei Circoli
Loro Sedi




Cari amici,
 
il no all’assegno mensile da conferire ai disoccupati, non è un no al Pd, ma un no alle migliaia di persone che sono rimaste senza lavoro.
Con queste parole il Segretario Dario Franceschini ha aperto la conferenza stampa per illustrare la mozione presentata al Parlamento che i Presidenti dei Gruppi, Anna Finocchiaro al Senato e Antonello Soro alla Camera, hanno chiesto di inserire all’ordine del giorno per poter essere discussa e votata probabilmente già la prossima settimana... 
Rassegna stampa / 05.03.2009

 L'opinione

 

L’on. Grassi: «Scelta opportuna e ormai più che mai necessaria»

[r.dal.]

    • «Troppo tardi per le primarie? Mah, innanzitutto è bene sapersi fermare prima del burrone e non dopo esserci caduti dentro. Ben venga, allora, il ricorso a questo strumento di democrazia diretta». Parola dell’on. Gero Grassi, vice responsabile nazionale per l’organizzazione del Partito democratico.
    «Solo così - aggiunge - potranno essere finalmente risolte tutte le diatribe tra Barletta ed Andria e il Partito democratico potrà trovare lo slancio necessario per affrontare un appuntamento fondamentale per il futuro del Nord Barese e del Sud Foggiano. Senza le primarie, questo stillicidio di voci, ipotesi e controipotesi rischia di andare avanti fino al 6 e 7 giugno».
    E se qualcuno si dichiarasse contrario al ricorso alle primarie per scegliere il candidato presidente? «Beh, sarebbe una ben strana posizione. E’ previsto nello statuto del Partito il ricorso alle primarie per la scelta dei ruoli apicali. Non volerle svolgere significherebbe essere contrario allo spirito fondativo del Partito de mocratico».

«Il candidato presidente? Il Partito democratico lo scelga attraverso le primarie»

Mennea: ormai è l’unica via per sbloccare lo stallo
«Competizione aperta, ad esempio, a Defeudis, Salerno, Napolitano, Caldarone ed altri»

di RINO DALOISO


 

    E il Partito democratico tornò al punto di partenza. Come in un gioco dell’oca riveduto e corretto, dopo aver cercato inutilmente il candidato alla presidenza della sesta Provincia con altri metodi (consultazione dei rappresentanti dei circoli e dei «grandi elettori»), ora si ritorna all’origine. Cioè all’imprinting, al «marchio di fabbrica» del Pd stesso: le primarie. Dice Ruggiero Mennea, segretario provinciale del Pd: «Siamo giunti oramai nella fase in cui dobbiamo offrire ai concittadini della nuova provincia la proposta politica del centrosinistra, una proposta nuova nelle forme, nei metodi e nei contenuti». Già, ma come? «Attraverso le primarie»
    Eppure, segretario, non erano state scartate già alcuni mesi fa?
    «Abbiamo cercato una mediazione politica possibile, individuando nell'on. Francesco Boccia il candidato ideale al quale affidare la costruzione della provincia, quale uomo competente ed esperto oltre che “garante politico” di tutto il territorio».
    Sì, ma Boccia, nonostante
l’appello dei sindaci e il manifesto da lui stesso promosso (“Tutti - diceva a metà febbraio - dico tutti coloro che hanno senso di responsabilità devono candidarsi nei livelli locali”), ha deciso di non correre per la presidenza.
    «Se Boccia avesse accettato la candidatura, avrebbe cementato la coalizione sia dal punto di vista politico che geografico. Dopo aver lanciato la sfida del rinnovamento, molti iscritti e simpatizzanti sono rimasti delusi dalla sua mancata accettazione».
    Ma chi dovrebbe partecipare alle primarie per scegliere il candidato presidente del centrosinistr a?
    «Le primarie saranno aperte a tutti coloro che si riconoscono nel progetto del centrosinistra e che vogliono ciascuno, anche al di là dei partiti. Devono essere uno strumento e non un fine: i regolamenti di conti interni devono passare la mano all'obiettivo di individuare una rappresentanza forte e condivisa e che possa competere con il nostro vero avversario politico, il Popolo delle libertà e il suo candidato Vendola».
    Nello specifico, chi potrà scendere in campo?
    «E’ una sfida nuova che va oltre i confini del tradizionale centrosinistra, perché coinvolge tutte le forze che non si riconoscono del Pdl. Sarà una competizione vera aperta a tutti gli uomini dmocra
tici che vogliono proporsi, a quelli già in campo come, per esempio, Defeudis e Salerno e a quelli che possono proposi dalle forze di sinistra come Napolitano o dai movimenti civici come Caldarone».
    Non è ormai troppo tardi per celebrare le primarie?
    «I tempi ci sono tutti. Basti pensare che per il Comune e per la Provincia di Brindisi hanno preso la stessa decisione e per la Provincia di Lecce si accingono a far
lo. In nessuna Provincia, tranne quella di Bari, è stato definito il candidato del centrosinistra. Qualche giorno in più che serva a tenere tutti uniti può essere decisivo per evitare lacerazioni e per raggiungere la vittoria elettorale. Secondo me, le primarie della sesta Provincia potrebbero celebrarsi domenica 22 marzo con le regole ufficiali approvate dall'assemblea regionale scorsa, con programmi che si mettono pub blicamente a confronto tra i diversi candidati che sottoscrivono un patto di lealtà nel quale dichiarano di sostenere il candidato vincente scelto dal popolo delle primarie».
    Nel direttivo cittadino dell’altro giorno sono state chieste le sue dimissioni: si ritiene responsabile della situazione di stallo che si è determ i n at a ?
    «Posso ritenermi al massimo
corresponsabile, perché in troppi hanno agito all’esterno e contro il partito, fino ad arrivare a questo punto. Una cosa tengo a ribadirla.
    Pre go.
    «Dichiaro sin d'ora che non sarò candidato e che, per il ruolo che ricopro, sarò il garante della legittimità e del rispetto della rappresentanza di tutto il territorio provinciale e della regolarità delle primarie».