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Comunicati Stampa / 02.12.2009


di Gero Grassi
Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
L’agricoltura è il volano dell’economia del mezzogiorno d’Italia. Apprendere che i prezzi dei prodotti agricoli alla produzione registrano un calo del 12%, impone una seria riflessione.
Le quotazione alla produzione sono calate, secondo la Coldiretti, del 20% per i cereali, del 22% per la frutta, del 15% per il vino, del 14% per la carne suina e del 12% per i lattiero caseari, rispetto allo scorso anno. Una situazione che non potrà essere sostenuta a lungo dalle aziende agricole. 
La protesta degli agricoltori di Puglia che hanno bloccato con presidi strade e autostrade, è il gesto estremo di chi si sente inascoltato dal Governo......
Comunicati Stampa / 02.12.2009

 
 Lo afferma in una nota l’on. Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
“Il Pdl non può chiedere al PD di collaborare alle riforme a patto che interrompa il confronto con l’Idv e Di Pietro”
 Ad affermarlo in una nota è l’on. Gero Grassi che trova irragionevole tale affermazione fatta dal portavoce del Pdl Daniele Capezzone.
 “Il Pdl non può servirsi del dialogo sulle riforme per chiedere al PD di tagliare i ponti con gli altri interlocutori politici. La proposta avrebbe il sapore di una falsa disponibilità, in cambio di una contropartita per una vittoria a tavolino”.
 “Il Pdl deve aprirsi al dialogo sulle riforme perché è l’unica via possibile per coinvolgere tutti i cittadini nel processo di ammodernamento della Nazione. Servirsi delle riforme per cercare di escludere non porterà risultato”.
Comunicati Stampa / 02.12.2009

Regionali Puglia:  una giostra che vorrebbe far salire tutti
 
 “Mancano meno di quattro mesi alle elezioni regionali, se si tiene conto delle vacanze natalizie il tempo si riduce ulteriormente. Pare assurdo che non si conoscano ancora i nomi dei candidati a Presidente della Regione Puglia. Per essere precisi i nomi ci sarebbero, ma continuano ad andare su e giù in una giostra che vorrebbe far salire tutti.”
 Ad affermarlo in una nota è il parlamentare pugliese on. Gero Grassi
 “Tutto il gran parlare di questi giorni sulla ricandidatura di Nichi Vendola, allargare l’alleanza all’Italia dei Valori e all’Unione di Centro, rischia di compromettere il risultato finale delle consultazioni elettorali. I cittadini non amano la discussione interna ai partiti, non comprendono veti e paletti interni alla medesima coalizione. Auspicano un allargamento di vedute politiche, il cui obiettivo deve essere unicamente dare maggiore stabilità alle Amministrazioni, per produrre servizi e benefici per la comunità”.
 
Rassegna stampa / 01.12.2009

Intervista all’on. Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
a cura di Maria Teresa De Scisciolo
 
Il Congresso del Partito Democratico ha coinvolto tutti in un dibattito politico aperto, reale.
Le trasmissioni televisive, gli articoli sui giornali, gli incontri pubblici, gli eventi, hanno riportato la politica tra la gente.
Non è poi così vero che c’è disaffezione nei confronti della politica, se i percorsi scelti sono quelli della partecipazione e della democrazia.
La politica per moltissime persone è una passione intensa che interseca la vita quotidiana. E’ un modo di essere cittadino della “polis”. E’ un modo per vivere la propria società con consapevolezza e impegno.
Di questo e moto altro ancora abbiamo discusso con l’on. Gero Grassi nell’intervista che segue.
Quanto intensi sono stati gli ultimi mesi di vita politica, alla luce del Congresso del Partito Democratico?
Tantissimo per chi ci crede e vede al di là del proprio piccolo interesse. Ho girato sedici regioni e svolto una intensa campagna elettorale per il Pd e Dario Franceschini.
Facciamo un passo indietro. Quando si è dimesso Veltroni, davi per scontata la reggenza di Dario Franceschini fino al Congresso?
Assolutamente no, mi sembrava però la logica conseguenza.
Cosa ricordi di quei giorni?
L'imbarazzo di molti che dietro Dario nascondevano le proprie facce e gli chiedevano di fare il Segretario....
Comunicati Stampa / 01.12.2009

 

 

Lettera aperta al Presidente Massimo D'Alema

di Gero Grassi - Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera Deputati

 

 

Caro Massimo,

 

Ti ho ascoltato attentamente durante i lavori dell'Assemblea Regionale PD. I tempi stretti del dibattito mi hanno impedito di intervenire.

Condivido totalmente alcune tue considerazioni sulla necessità di allargare la coalizione di Centrosinistra. Non condivido affatto l'alternatività tra l'allargamento e la riconferma del Presidente uscente, seppur citata con riferimento ad altrui posizioni. L'abilità del PD deve essere quella di unire, non dividere il Centrosinistra. Certamente non spetta al PD addossarsi la responsabilità di rinnegare la propria storia. Nel passato i "Laboratori della Politica" , penso a quello di Aldo Moro, hanno prodotto allargamenti, non sostituzioni.

Qui, però, voglio porti un altro problema. Di metodo, ma, consentimi, di sostanza, inerente l'essere partito.

Il dibattito assembleare del PD non ha prodotto una posizione unitaria...quindi nessuno, nemmeno tu, al quale riconosco autorevolezza politica, può concludere i lavori con una posizione diversa da quella emersa. E la posizione emersa era di diversità sostanziale.

Nel Partito Democratico, come nella migliore tradizione dei partiti italiani, dove non vigeva il centralismo democratico, alla fine di un'Assemblea si vota e la decisione poi viene rispettata da tutti, come è giusto che sia.

Io sono un democratico che vuole stare nel PD, accetto di essere minoranza e lavoro per diventare maggioranza attraverso il confronto, il dibattito, la comprensione delle ragioni altrui. Ma nessuno può effettuare una reductio ad unum del pensiero mio e di quanti la pensano come me. Perchè in un partito si può stare in maggioranza o in minoranza anche su specifici problemi. L'unica cosa che non si può fare: è affidare a terzi il proprio pensiero e la propria intelligenza.

Con stima ed amicizia, consapevole che ....insieme si può.

Rassegna stampa / 30.11.2009

 
Sabato 28 novembre Bari ha ricordato Benny Petrone con l’intitolazione di una strada.
Sotto il suo nome sulla targa è scritto: “Vittima della violenza fascista”. Ricordo bene quel tragico evento del 1977. Avrei preso parte alla cerimonia fortemente motivato, ma non sono stato informato, invitato. Trascorro gran parte della settimana a Roma come Parlamentare e leggere sul Corriere del Mezzogiorno di domenica 29 novembre, che ero tra quelli che avevano disertato la cerimonia, mi ha ferito.
Lo scorso anno ho pubblicato un libro dal titolo “Il Ministro e la Brigatista” analizzando nel romanzo i tragici eventi degli anni di piombo, accennando alle sofferenze, agli omicidi, alle violenze che in quegli anni si consumavano e all’omicidio di Aldo Moro. Ho dedicato alcune pagine proprio a Benny Petrone. Cosi scrivo: “A Bari l’operaio Benedetto Petrone, 18 anni, militante comunista della città vecchia, è ucciso a coltellate da un estremista di destra uscito dalla sezione dell’MSI, ubicata a qualche centinaio di metri dal luogo del delitto......"