
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Ancora una tragedia frutto della crisi economica. Un imprenditore di 59 anni si è ucciso sparandosi un colpo di fucile. E’ accaduto ieri a Roma. Ai familiari ha lasciato una lettera in cui attribuiva il gesto a problemi economici. Era titolare di un’azienda in fallimento.
Due giorni fa, sempre a Roma, un corniciaio di Centocelle si è ucciso perché schiacciato dai debiti.
Sempre due giorni fa una donna di 78 anni avendo saputo che la pensione le sarebbe stata decurtata, passando da 800 a 600 euro, si è lanciata dal terrazzo dandosi la morte.
E’ accaduto a Gela, ma poteva accadere a Varese, a Roma, a Bari, in qualunque pesino d’Italia.
Sono notizie sulla quali riflettere. Non possono occupare le pagine della cronaca per un giorno e poi svanire nel nulla...