
MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE NORMATIVE
PER LA SOSPENSIONE
DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO
AI PARTITI
La democrazia degli Stati moderni è una democrazia dei partiti, nasce e si sviluppa con loro.
I partiti sono presenti anche nei regimi totalitari - i partiti unici dei regimi non democratici appartengono pur sempre al genus del partito politico - ma oggi è impensabile una democrazia che possa fare a meno dei partiti.
Anche Simone Weil nel suo pamphlet contro i partiti scriveva: «Un partito è, in linea di principio, uno strumento destinato a servire una certa concezione del bene pubblico».
Nella realtà dello Stato contemporaneo i partiti politici svolgono una fondamentale funzione di collegamento fra governati e governanti, aggregando sulla base di una visione comune, le domande emergenti dalla società civile, e, operandone una sintesi, le trasferiscono nell'apparato statale, in modo da consentire scelte collettive semplificate e strutturate.
Più di ottant'anni fa, James Bryce, affermava: «I partiti sono inevitabili. Nessuno ha dimostrato come il governo rappresentativo potrebbe funzionare senza di loro». Essi rappresentano un principio ordinatore e semplificatore, «creano l'ordine dal caos di una moltitudine di elettori», perciò sono indispensabili per il funzionamento della democrazia.
Nonostante le ripetute dichiarazioni di crisi, declino, scomparsa, tramonto o semplicemente loro irrilevanza, i partiti politici mantengono un ruolo altamente significativo in tutte le democrazie occidentali, persino negli Stati Uniti.
Le funzioni che i partiti esplicano (organizzazione del consenso, formazione e selezione dei candidati alle cariche pubbliche, coordinamento delle loro rappresentanze nelle istituzioni politiche eccetera) sono ritenute sistemiche, ovvero necessarie al regolare funzionamento dei sistemi democratici.
Si può quindi affermare che «la buona salute delle democrazie dipende dalla buona salute dei partiti »...