Approvato il nuovo codice antimafia

Approvato il nuovo codice antimafia

 Confiscare i beni di provenienza mafiosa, prosciugare il riciclo di soldi sporchi, contrastare le mafie colpendo il loro patrimonio illecito: per questa legge abbiamo lavorato sulla scia della legge che porta il nome di Pio la Torre e Virginio Rognoni, e che indicò con forza l’esempio di Giovanni Falcone. Il provvedimento si muove su un doppio binario: da una parte presenta misure di contrasto sistematico alle organizzazioni criminali per colpirle nelle imprese illecite; dall’altra prevede misure economiche di sostegno alle imprese stesse affinché continuino la propria attività anche dopo la confisca o il sequestro. Solo così possiamo tutelare tutte le persone oneste che vi lavorano e smentire l’odiosa convinzione che “la mafia dà lavoro, lo Stato no”. Si allarga la cerchia dei destinatari di misure di prevenzione: oltre a chi è indiziato per aver aiutato latitanti di associazioni a delinquere, la riforma inserisce anche chi commette reati contro la pubblica amministrazione, come peculato, corruzione (ma solo nel caso di reato associativo) – anche in atti giudiziari – e concussione; misure di prevenzione personale e confisca dei beni è prevista anche per chi accusato di terrorismo e stalking…
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