LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Ombre si allungano anche su Barletta

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Ombre si allungano anche su Barletta

Ombre si allungano anche su Barletta
 
La rimozione di Lea Cosentino alla guida della più grande azienda sanitaria pugliese viene data ormai per certa negli ambienti della politica regionale. Ma il problema più grande sarà trovare chi sostituisca l’avvocato leccese, notoriamente molto vicina al parlamentare pd Gero Grassi, in un incarico che in questo momento è considerato bollente. Nominare un nuovo direttore generale a tempo – il mandato durerebbe poco più di un anno – non sarà infatti impresa facile. Ieri mattina è squillato il cellulare di molti manager della sanità pugliese, cui è stata chiesta «un’opinione» sul possibile avvicendamento. E le risposte ricevute da chi, per conto di Vendola, si è assunto l’incombenza di compiere il sondaggio, sono state più o meno simili: una sfilza di «no, grazie» e tanti auguri per la ricerca del sostituto. 
Cosicché oggi al governatore verrà probabilmente prospettato uno scenario di questo genere: affidarsi a una norma di legge che, in caso di impedimento del direttore generale, permette di affidare la guida dell’Asl al direttore amministrativo per un periodo massimo di 6 mesi. Insomma, l’idea è che la Asl di Bari possa essere lasciata nelle mani del direttore amministrativo, Francesco Lippolis, per il tempo necessario a trovare un sostituto. L’altra ipotesi è quella del commissario, per la quale ieri circolava il nome di un funzionario dell’assessorato alla Salute. Ma certo, politicamente, il commissariamento avrebbe un sapore di «emergenza» poco compatibile con il basso profilo che l’entourage di Nichi Vendola intende dare a tutta questa vicenda. Una volta che avrà chiaro il quadro delle inchieste in corso – il capo dell’avvocatura, Nicola Colaianni, sta preparando una relazione – Vendola potrebbe decidere di muovere altre pedine. Chi viene dato in bilico è il direttore amministrativo della Asl di Barletta, Felice De Pietro: oltre ad essere già destinatario di un avviso di garanzia nell’inchiesta sull’ex assessore regionale Alberto Tedesco, avrebbe ricevuto dalla Guardia di finanza una contestazione per l’acquisto di protesi ortopediche in violazione del capitolato d’appalto predisposto dalla stessa Asl.
L’azienda barlettana è infatti l’unica ad aver introdotto regole che limitano la discrezionalità dei medici e privilegiano il fornitore che garantisce il prezzo più basso. Uno dei principali fornitori della Asl barlettana, nel periodo 2005-2007, è stata proprio la «Tecno Hospital» dei fratelli Tarantini: dei due, Gianpaolo è il protagonista dell’inchiesta sulle «escort» per il presidente Berlusconi. Secondo fonti qualificate del settore, pare infatti che nel 2008 alcune aziende sanitarie abbiano raddoppiato la spesa rispetto all’anno precedente. In molti, Guardia di finanza compresa, sono interessati a capire i motivi di questo boom (che comunque riguarda tutti i settori e non solo l’ortopedia). Può essere accaduto perché le aziende sanitarie hanno incrementato le attività . Pur volendo escludere che siano state impiantate protesi non necessarie – sarebbe un reato odioso, oltre che grave – c’è il rischio che la spesa sia lievitata anche per la tendenza a privilegiare alcuni fornitori a discapito di altri. Nel frattempo, l’assessorato regionale alla Salute ha disposto che i capitolati per le prossime gare d’appalto relativi alle protesi siano ispirati a quello della Bat. Sperando che basti. [m. scagl.]