‘GIANNA: Lotta di una Donna’ – Gero Grassi

‘GIANNA: Lotta di una Donna’ – Gero Grassi

Il Romanzo scorre negli anni che vanno dal 1949 al 1996. Dalla rinascita del primissimo dopoguerra agli anni, impropriamente detti, della Seconda Repubblica.

I fatti e gli eventi sono realmente accaduti. Così come i luoghi descritti sono veri. Personaggi inventati sono Gianna Ciarchi, suor Celeste, Patrizia Tauro, Giacomo de Napoli e pochi altri. Analogamente sono inventate le vicende e le persone connesse all’elezione di Gianna a Sindaco, oltre tutto quello che segue. Trattasi di un mix di fantasia e realtà. È un modo insolito di raccontare la propria Città e la sua storia inserite in un contesto più ampio.

 

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Il Romanzo scorre negli anni che vanno dal 1949 al 1996. Dalla rinascita del primissimo dopoguerra agli anni, impropriamente detti, della Seconda Repubblica.

I fatti e gli eventi sono realmente accaduti. Così come i luoghi descritti sono veri. Personaggi inventati sono Gianna Ciarchi, suor Celeste, Patrizia Tauro, Giacomo de Napoli e pochi altri. Analogamente sono inventate le vicende e le persone connesse all’elezione di Gianna a Sindaco, oltre tutto quello che segue. Trattasi di un mix di fantasia e realtà. È un modo insolito di raccontare la propria Città e la sua storia inserite in un contesto più ampio.

Gianna nasce a Bottrighe, frazione di Adria, nel Polesine. Resta orfana per l’alluvione del 1951. È affidata a suor Celeste che lavora nell’Ospedale di Treviso. Con lei nel 1953, quando diventa Superiora dell’Istituto Ancelle del Santuario, si trasferisce a Terlizzi.

Gianna, a differenza di tanti meridionali che cercano al nord vita e lavoro, fa il viaggio al contrario. Frequenta la scuola in una città che vive le contraddizioni tipiche del Mezzogiorno. È amica inseparabile di Patrizia, figlia di un medico e di una farmacista. Gianna, grazie alla sua volontà e ad un lascito testamentario del quale è beneficiaria, si iscrive alla Facoltà di Medicina, laureandosi e specializzandosi in Ostetricia e Ginecologia.

Tocca con mano il dramma della Guerra Civile successiva all’8 settembre 1943 e le brutture della Resistenza.

L’Italia passa dalla totale povertà ed ignoranza postbellica ad essere una delle nazioni più progredite del mondo, ma vive drammi come il terrorismo, la mafia, l’inflazione, la corruzione, l’affievolirsi di valori morali.

Quando già lavora in ospedale, Gianna conosce Giacomo de Napoli, professore universitario, la cui moglie muore in giovane età. Giacomo è Segretario Provinciale della Dc di Bari, voluto da Aldo Moro.

Cogliendo la passione politica di Gianna, la induce a candidarsi, nel 1984, al Consiglio Comunale di Terlizzi. È un trionfo e Gianna diventa Sindaco dopo una elezione plebiscitaria.

Nel 1989 è rieletta e prosegue nell’impegno sindacale sino a quando nel 1992, per motivi connessi a vicende urbanistiche, è arrestata.

Giacomo, convinto della totale estraneità di Gianna, vuoi per amore, vuoi perché moralmente coinvolto, scopre la tresca e consente il totale proscioglimento dalla vicenda, determinando anche l’arresto dei protagonisti dell’intrigo. Gianna, colpita dalle giornate passate in carcere e dalla violenza dell’evento, si dimette dal Comune. Intristita, depressa, arrabbiata, addolorata, nel corpo e nell’anima, si ammala gravemente e trascorre quasi tre anni di calvario umano e sanitario, fino a costringerla alla sedia a rotelle.

L’Italia, invece, abbandonata Tangentopoli, vive la breve esperienza del Governo Berlusconi. Segue un Governo tecnico, frutto di ribaltone, guidato da Dini. In prossimità delle elezioni politiche nasce l’Ulivo.

Il 22 aprile 1996, mentre in Italia si festeggia la vittoria dell’Ulivo e di Romano Prodi, prossimo Presidente del Consiglio, a Terlizzi, in Piazza Cavour, sul palco, con pubblico comizio, festeggiano la vittoria persone provenienti da culture e storie diverse: Giuseppe Ayala, Nichy Vendola, Giuseppe Rossiello, Gero Grassi ed altri ancora. Durante il comizio, appare Gianna accompagnata da Giacomo e Patrizia. L’Italia è in netta ripresa. Si volta pagina. Sembra un miracolo e forse lo è.

Domani è un altro giorno, per chi ci crede e per chi vuole.

La vita continua. A Terlizzi, in Italia, nel Mondo.

 

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