POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI – Interrogazione a risposta in Commissione

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI – Interrogazione a risposta in Commissione

MONGIELLO, GINEFRA e GRASSI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, è l’ente di ricerca e di sperimentazione operante per il settore del primario agricolo;
da informazioni fornite dal Consiglio dopo una ricognizione effettuata sul proprio precariato, al netto degli interinali e degli operai agricoli, risulterebbero attualmente in servizio presso i suoi centri, 521 precari, di cui 167 in servizio con contratto a tempo determinato con più di 3 anni di contratto a tempo determinato negli ultimi 8, 176 in servizio con contratto a tempo determinato, con più di 3 anni di contratti a vario titolo negli ultimi 8, 47 in servizio con contratti vari (non a tempo determinato), con più di tre anni negli ultimi 8 (per contratti vari si intende contratti di collaborazione coordinata e continuativa, assegni, e altro), 131 unità che, ad oggi, non hanno ancora raggiunto i 3 anni di servizio;
per far fronte ai precari da stabilizzare secondo il Crea necessiterebbero circa 30 milioni di euro. In base alle disposizioni del decreto legislativo n. 218 del 2016, il Crea potrebbe destinare fino a 12 milioni di euro nel triennio 2018/2020, pertanto, per stabilizzare i predetti precari, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, dovrebbe stanziare il restante importo, di circa 20 milioni di euro…

MONGIELLO, GINEFRA e GRASSI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, è l’ente di ricerca e di sperimentazione operante per il settore del primario agricolo;
da informazioni fornite dal Consiglio dopo una ricognizione effettuata sul proprio precariato, al netto degli interinali e degli operai agricoli, risulterebbero attualmente in servizio presso i suoi centri, 521 precari, di cui 167 in servizio con contratto a tempo determinato con più di 3 anni di contratto a tempo determinato negli ultimi 8, 176 in servizio con contratto a tempo determinato, con più di 3 anni di contratti a vario titolo negli ultimi 8, 47 in servizio con contratti vari (non a tempo determinato), con più di tre anni negli ultimi 8 (per contratti vari si intende contratti di collaborazione coordinata e continuativa, assegni, e altro), 131 unità che, ad oggi, non hanno ancora raggiunto i 3 anni di servizio;
per far fronte ai precari da stabilizzare secondo il Crea necessiterebbero circa 30 milioni di euro. In base alle disposizioni del decreto legislativo n. 218 del 2016, il Crea potrebbe destinare fino a 12 milioni di euro nel triennio 2018/2020, pertanto, per stabilizzare i predetti precari, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, dovrebbe stanziare il restante importo, di circa 20 milioni di euro;
i precari del Crea, per sensibilizzare la società civile e le istituzioni sulla propria situazione, hanno attivato la sottoscrizione di una petizione in cui descrivono il loro ruolo nel campo della ricerca agroalimentare, concorrendo a fare del Crea il più grande ente di ricerca pubblico nazionale dedicato all’agroalimentare, terzo ente per grandezza in Italia e ottavo in Europa per progetti di ricerca finanziati, con attenzione all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità agro-ambientale e socioeconomica delle produzioni;
i precari del Crea rappresentano il 26 per cento del personale totale dell’ente e hanno maturato un’anzianità di precariato complessiva che supera i 3.500 anni. L’83 per cento di essi lavora nell’ente da più di 5 anni, di questi, il 30 per cento è precario da più di 10 anni. Negli anni hanno avuto varie forme contrattuali, dagli assegni di ricerca, alle borse di studio, ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ai contratti interinali ed esternalizzati ed ai tempi determinati;
la maggior parte di tali precari è senza alcuna prospettiva di immissione in ruolo;
una soluzione utile a dare una risposta immediata alla situazione di detti precari, in attesa della definitiva stabilizzazione, potrebbe essere rappresentata dallo scorrimento delle graduatorie dei recenti concorsi, inserendo in organico i precari già idonei, senza ulteriori procedure selettive;
a norma dell’articolo 1, commi da 665 a 667 della legge n. 208 del 2015, il Crea ha ottenuto un contributo triennale di 5 milioni di euro per l’anno 2016 e di 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018 per attuare un piano triennale di ricerca straordinario per lo sviluppo di un sistema informatico integrato di trasferimento tecnologico, analisi e monitoraggio delle produzioni agricole attraverso strumenti di sensoristica diagnostica, meccanica di precisione, biotecnologie e bioinformatica. Con tali risorse l’ente potrebbe anche tenere conto della possibilità di iniziare l’intervento di stabilizzazione dei precari sopra richiamato –:
quali iniziative urgenti intenda adottare il Governo affinché, nel breve e nel medio termine, sia assicurata una soluzione alla situazione dei precari del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria;
se, in attesa della definitiva stabilizzazione di detti precari, non intenda assumere iniziative per attivare, già nell’immediato, procedure e percorsi utili a favorirne l’attuazione, come lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già banditi. (5-11785)