ALDO ROMEO LUIGI MORO: LA VITA

  • Il 23 settembre 1916 nasce a Maglie, in provincia di Lecce, Aldo Moro, dal maestro elementare Renato, che poi diventa prima Direttore e poi Ispettore ministeriale, e da Fida Stinchi, insegnante anche lei.
  • È il secondo di cinque figli. I fratelli sono Alberto, Alfredo Carlo, Salvatore e Maria Rosaria.
  • Nel 1934 consegue la maturità classica presso il liceo ‘Archita’ di Taranto, dove si è trasferito con la famiglia all’età di 4 anni.
  • Nel 1937 e 1938, durante gli anni universitari, è iscritto ai GUF (Gruppi Universitari Fascisti) e partecipa ai Littoriali della cultura e dell’arte, collocandosi rispettivamente al settimo e al quinto posto.
  • Il 13 novembre 1938 consegue, con 110 e lode, la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bari sotto la guida del Prof. Biagio Petrocelli con una tesi su ‘La capacità giuridica penale’.
  • I voti agli esami universitari sono tutti 30/30 e tredici 30/30 e lode.
  • Nello stesso anno è nominato assistente volontario alla cattedra di Diritto e Procedura penale.
  • Nel 1939 è eletto Presidente nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), carica che mantiene fino 1942, quando è chiamato alle armi.
  • Pubblica ‘La capacità giuridica penale’.
  • Nel 1941 gli viene conferito l’incarico di docente di Filosofia del Diritto e di Storia e Politica coloniale all’Università di Bari, incarico che mantiene fino al 1963 quando ottiene il trasferimento presso la Facoltà di Scienze politiche all’Università ‘La Sapienza’ di Roma con la cattedra di Istituzioni di Diritto e Procedura Penale.
  • Nel 1942 pubblica la sua seconda opera ‘La subiettivazione della norma penale’ e ottiene la libera docenza in Diritto Penale.
  • Nello stesso anno è chiamato alle armi prima come ufficiale di fanteria e poi come commissario nell’aeronautica.
  • Nel 1943 collabora con la rivista ‘Il Risveglio’ e fonda il periodico ‘La Rassegna’ con Antonio Amendola, Pasquale Del Prete e Armando Regina che verrà pubblicato fino al 1945.
  • Pubblica ‘Lo Stato’, contenente le lezioni di Filosofia del diritto dell’anno accademico 1942-1943 e partecipa all’attività di ‘Radio Bari’.
  • Il 30 marzo 1944 entra a far parte del Comitato Regionale della Democrazia Cristiana di Puglia e aderisce alla corrente della sinistra D.C. di Giuseppe Dossetti.
  • Nel 1945 è nominato Presidente del Movimento dei Laureati di Azione Cattolica, carica che mantiene fino al 1946.
  • Diventa direttore della rivista ‘Studium’, impegno che conserva fino al 1948 e pubblica ‘Il Diritto’, lezioni di Filosofia del diritto dell’anno accademico 1943-1944.
  • Il 25 aprile 1945, a Montemarciano (Ancona), sposa Eleonora Chiavarelli, con la quale ha quattro figli: Maria Fida (1946), Anna Maria (1949), Maria Agnese (1952), Giovanni (1958).

ASSEMBLEA COSTITUENTE

  • Nel 1946 è eletto all’Assemblea Costituente (2 giugno 1946 – 31 gennaio 1948) con 27.801 voti di preferenza dopo Raffaele Pio Petrilli.
  • Dal 9 luglio 1946 al 31 gennaio 1948 lavora nella Commissione dei ‘Settantacinque’ per redigere il testo costituzionale.
  • Nella I sottocommissione è relatore per la parte relativa ‘ai diritti dell’uomo e del cittadino’.
  • Segretario della Commissione Speciale per l’esame del disegno di legge sulle nuove formule di giuramento dal 10 dicembre 1946 al 31 gennaio 1948.
  • Componente della Commissione Parlamentare per la Vigilanza sulla radiodiffusione.
  • E’ nominato Vicepresidente del Gruppo DC all’Assemblea Costituente.
  • Nel 1947 pubblica gli ‘Appunti sull’esperienza giuridica: lo Stato e L’antigiuridicità penale’.
  • E’ nominato professore straordinario di Diritto Penale all’Università di Bari.

I LEGISLATURA

  • Nel 1948, nel corso della I Legislatura (8 maggio 1948 – 24 giugno 1953), è eletto Deputato nella circoscrizione di Bari-Foggia, che resta il suo collegio elettorale per tutta la vita, con 62.971 voti di preferenza dopo Petrilli.
  • È nominato Sottosegretario al Ministero degli Esteri nel quinto Governo Alcide De Gasperi D.C. – P.S.L.I. – P.L.I. – P.R.I. (27 maggio 1948 – 11 gennaio 1950).
  • Nel 1951 pubblica ‘Unità e pluralità di reati’ ed è nominato ordinario di Diritto penale.

II LEGISLATURA

  • Nel 1953, nel corso della II Legislatura, (25 giugno 1953 – 11 giugno 1958), è rieletto Deputato nella circoscrizione Bari-Foggia con 39.007 voti di preferenza dopo Petrilli, Antonio Carcaterra, Raffaele Resta e Michele Troisi.
  • Entra nella Commissione Giustizia della Camera ed è eletto Presidente del Gruppo parlamentare della DC, carica che conserva fino al 1955.
  • Ritiratosi Dossetti dalla vita politica, Moro con Antonio Segni, Emilio Colombo e Mariano Rumor, costituisce la corrente democristiana Iniziativa Democratica.
  • Nel 1954 pubblica ‘Osservazione sulla natura giuridica della exceptio veritatis’.
  • Nel 1955 è nominato Ministro di Grazia e Giustizia nel primo Governo Antonio Segni D.C.- P.S.D.I. – P.L.I. (6 luglio 1955 – 19 maggio 1957).
  • Nel 1956 è eletto Consigliere Nazionale a Trento, nel corso del VI Congresso D.C. e resta componente del Consiglio nazionale D.C. fino alla morte.
  • Nel 1957 è nominato Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Adone Zoli D.C. (9 maggio 1957 – 1 luglio 1958).
  • È Ministro della Pubblica Istruzione anche nel secondo Governo Amintore Fanfani D.C. – P.S.D.I. (01 luglio1958 – 15 febbraio 1959). Introduce lo studio dell’educazione civica nelle scuole e promuove la nascita del programma RAI ‘Non è mai troppo tardi’ che avvia alla licenza elementare oltre tre milioni di italiani.

III LEGISLATURA

  • Nel 1958, nel corso della III Legislatura (12 giugno 1958 – 15 maggio 1963), è capolista della D.C. nella circoscrizione Bari-Foggia per la Camera dei Deputati e raccoglie 154.411 voti di preferenza risultando primo eletto.
  • Il 14 marzo 1959 è eletto Segretario politico della DC, carica che conserva fino al 30 gennaio 1964.
  • Il 27 gennaio 1962 la sua relazione al Congresso della D.C., tenutosi a Napoli, sancisce la fine del centrismo e l’apertura della D.C. ai contenuti programmatici della politica di centro-sinistra, portando l’intera D.C. all’incontro con i socialisti.

IV LEGISLATURA

  • Nel 1963, nel corso della IV legislatura (16 maggio 1963 – 4 giugno 1968), è rieletto Deputato nella circoscrizione Bari-Foggia con 225.991 voti di preferenza. È primo eletto.
  • A soli 47 anni diventa Presidente del Consiglio. Forma il suo primo Governo (4 dicembre 1963 – 22 luglio 1964) con una composizione inedita D.C. – P.S.I. – P.S.D.I.- P.R.I. Il vicepresidente è il socialista Pietro Nenni.
  • Il Governo Moro, il 27 dicembre 1963, scorpora la Regione Abruzzo e Molise, istituendo la ventesima Regione italiana, il Molise.
  • Nel 1964 presiede il suo secondo Governo (22 luglio 1964 – 23 febbraio 1966), composto dalle stesse forze del precedente. Vicepresidente è sempre Pietro Nenni.
  • Assume l’interim del Ministero degli Esteri, prima per le dimissioni di Giuseppe Saragat, eletto Presidente della Repubblica (dal 28 dicembre 1964 al 5 marzo 1965) e poi per le dimissioni di Amintore Fanfani, eletto Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (dal 30 dicembre 1965 al 23 febbraio 1966).
  • Il 7 agosto 1964, al Quirinale, durante una accesa discussione tra il Presidente del Consiglio Moro, il Ministro degli Esteri Saragat e il Presidente della Repubblica Segni, quest’ultimo ha un ictus cerebrale che lo tiene tra la vita e la morte per parecchi giorni e che poi lo costringe alle dimissioni per impedimento permanente.
  • Il 15 luglio 1964 il Presidente Moro inaugura il Traforo del Monte Bianco che collega Italia e Francia.
  • Nel 1966 costituisce il terzo Governo ( 23 febbraio 1966 – 24 giugno 1968) quadripartito di centro-sinistra D.C. – P.S.I – P.S.D.I. – P.R.I con vicepresidente Pietro Nenni.

V LEGISLATURA

  • Nel 1968, nel corso della V Legislatura (5 giugno 1968 – 24 maggio 1972), è primo eletto alla Camera dei Deputati con 293.167 voti di preferenza.
  • Nel 1968 forma la corrente morotea che, all’XI Congresso della D.C., raccoglie l’8% dei voti. Aderiscono agli ‘Amici di Moro’: Tina Anselmi, Maria Badaloni, Corrado Belci, Renato Dell’Andro, Gustavo De Meo, Donato De Leonardis, Leopoldo Elia, Giuseppe Ermini, Luigi Gui, Antonio Laforgia, Maria Eletta Martini, Bernardo Mattarella, Piersanti Mattarella, Tommaso Morlino, Natale Pisicchio, Erminio Pennacchini, Vito Rosa, Elio Rosati, Angelo Salizzoni, Franco Salvi, Enzo Squicciarini, Benigno Zaccagnini).
  • E’ nominato Ministro degli Esteri nel secondo Governo Mariano Rumor D.C. (5 agosto 1969 – 27 marzo 1970).
  • Nel Consiglio Nazionale D.C. del 9 novembre 1969, che elegge Arnaldo Forlani Segretario Nazionale D.C., Carlo Donat Cattin afferma. “La D.C. ha due cavalli di razza: Fanfani e Moro, ma ha deciso di non farli correre”.
  • Nel 1970 fallisce il suo tentativo di costituire un nuovo Governo quadripartito organico di centro-sinistra, dopo la crisi del II Governo Rumor.
  • È riconfermato Ministro degli Esteri nel terzo Governo Mariano Rumor D.C. – P.S.I. – P.S.D.I – P.R.I. (27 marzo 1970 – 6 agosto 1970).
  • Mantiene il Ministero degli Esteri anche nel primo Governo Colombo D.C. – P.S.I. – P.S.D.I. – P.R.I. (6 agosto 1970 – 17 febbraio 1972).

VI LEGISLATURA

  • Nel 1972, alle elezioni politiche della VI legislatura (25 maggio 1972 – 4 luglio 1976) per la Camera dei Deputati, ottiene 178.475 voti di preferenza risultando primo eletto.
  • Resta Ministro degli Esteri anche nel primo Governo Giulio Andreotti D.C. (17 febbraio 1972 – 26 giugno 1972).
  • Presidente della Terza Commissione Affari Esteri della Camera (11 luglio 1972 -7 luglio 1973).
  • Nel 1973 è nuovamente Ministro degli Esteri nel quarto Governo Mariano Rumor D.C. – P.S.I. – P.S.D.I. – P.R.I. (7 luglio 1973 – 14 marzo 1974).
  • Nuovamente Ministro degli Esteri nel quinto Governo Mariano Rumor D.C. – P.S.I. – P.S.D.I. (14 marzo 1974 – 23 novembre 1974).
  • Nel 1974 dopo una lunga crisi costituisce il suo quarto Governo, D.C. – P.R.I (23 novembre 1974 – 12 febbraio 1976) sostenuto da una maggioranza che copre tutta l’area del centro-sinistra. Ugo La Malfa (P.R.I.) è vicepresidente del Consiglio.
  • Nel 1974, dopo la sconfitta del referendum sul divorzio che Moro considera un errore e le dimissioni da segretario D.C. di Amintore Fanfani, la D.C. elegge nel luglio 1975, su indicazione di Moro, Benigno Zaccagnini. Nasce così l’Area Zac nella quale convergono le correnti della sinistra D.C.: i morotei, la Base e la parte di Forze Nuove che fa riferimento a Guido Bodrato.
  • Nel 1975 il Governo Moro conclude il trattato di Osimo con cui si sancisce l’appartenenza della Zona B del Territorio libero di Trieste alla Jugoslavia.
  • Il 18 settembre 1975 nasce Luca, figlio di Maria Fida e Demetrio Bonini. Dopo la morte del nonno e a seguito di sentenza dello Stato, Luca acquisisce il cognome Moro, come il nonno ha scritto nelle lettere dal carcere delle Brigate rosse.
  • Nel 1976 presiede il suo V Governo monocolore D.C. (12 febbraio 1976 – 29 luglio 1976) e a luglio dello stesso anno è eletto Presidente del Consiglio Nazionale D.C.

VII LEGISLATURA

  • Nel 1976, alle elezioni politiche della VI Legislatura (5 luglio 1976 – 19 giugno 1979), è rieletto con 166.260 preferenze. È ancora primo eletto.
  • Il 28 febbraio 1978, in occasione della riunione congiunta dei gruppi parlamentari D.C. di Camera e Senato, tiene un discorso decisivo per ottenere il consenso necessario alla nascita del nuovo Governo Andreotti, che si avvarrà dell’appoggio programmatico e parlamentare – ma non di Governo – del P.C.I.
  • Il 16 marzo 1978, mentre si sta recando alla Camera per il voto al nuovo Governo, è rapito dalle Brigate Rosse, in via Fani.
  • Sono uccisi gli uomini della scorta: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera.
  • Il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia, a 61 anni, è ritrovato cadavere nella Renault rossa, a Roma, in via Caetani.
  • È sepolto nel cimitero di Torrita Tiberina, in provincia di Roma.